Che cosa si intende per tassonomia verde dell’Unione Europea? In che modo funziona la tassonomia verde? Per quale motivo la Commissione Europea ha deciso di chiarire il concetto di sostenibilità?

Negli ultimi anni ho iniziato a riflettere sempre di più su come possiamo, in modo concreto, fare la nostra parte per sostenere il pianeta e spingere l’economia verso un futuro più sostenibile.

Da un lato ho iniziato a piantare alberi. Nonostante i cambiamenti climatici e la desertificazione che avanza. Il problema, infatti, non è acquistare e piantare alberi, bensì mantenerli e portarli al punto di essere autonomi. Difficile riuscire a portare avanti gli alberi da frutto senza acqua. E al momento, gli unici alberi che sopravvivono alle attuali condizioni climatiche sono gli alberi di ulivo.

Dall’altro lato cerco di approfondire i temi dell’architettura dell’informazione e divulgarli per far comprendere l’importanza di questa disciplina di cui si parla (a mio parere) troppo poco.

Ma il biologico è davvero biologico?

Te lo sei mai chiesto? Molte persone credono che un frutto coltivato biologicamente sia completamente privo di diserbanti o di chimica. La realtà, però, è più complessa. Anche in agricoltura biologica vengono utilizzati prodotti chimici e diserbanti, ma solo quelli che rientrano in una classificazione specifica. In altre parole, si tratta di sostanze che rispettano criteri stabiliti dalla tassonomia del “biologico”, una sorta di classificazione che definisce cosa è accettabile e cosa non lo è, in base a norme ambientali e di salute pubblica.

La tassonomia crea un linguaggio comune e permette di definire criteri precisi per capire se un prodotto o un’attività possa essere considerato sostenibile. Il concetto di “biologico”, quindi, diventa un esempio di come l’organizzazione e la classificazione delle informazioni possano influenzare le percezioni del pubblico e le decisioni degli investitori, proteggendo da fraintendimenti e, nel caso della finanza, da pratiche ingannevoli come il greenwashing.

La tassonomia verde europea, infatti, è pensata per offrire trasparenza, proteggere gli investitori e garantire che solo le attività davvero sostenibili ricevano fondi, proprio come avviene per il settore biologico. Attraverso criteri ben definiti e condivisi, la tassonomia crea fiducia e favorisce la crescita di un’economia realmente orientata alla sostenibilità.

Finanza sostenibile e politiche europee

Quando ci si addentra nel mondo della finanza sostenibile e delle politiche europee, si scopre un linguaggio che può sembrare tecnico e distante dalla vita di tutti i giorni, ma che in realtà è fondamentale per il cambiamento. La tassonomia verde è uno di questi concetti, ed è alla base del piano dell’Unione Europea per indirizzare gli investimenti verso attività che realmente aiutano a combattere il cambiamento climatico.

La tassonomia è molto più di una semplice classificazione: è uno strumento per dare trasparenza al mercato, proteggere gli investitori dal greenwashing e, soprattutto, garantire che le nostre risorse siano utilizzate per sostenere progetti che possono fare la differenza nella lotta contro il riscaldamento globale. Come descritto nel contesto del Green Deal Europeo, la tassonomia verde è essenziale per raggiungere l’obiettivo di azzerare le emissioni nette entro il 2050 e promuovere la crescita economica in modo sostenibile.

Dal punto di vista di un architetto dell’informazione

Per chi, come me, si occupa di strutturare e organizzare l’informazione, ho visto nel concetto di tassonomia qualcosa di più di un semplice strumento per finanziare la crescita sostenibile. Si tratta di dare ordine e chiarezza a un campo così vasto come quello delle attività economiche sostenibili, fornendo un linguaggio comune a governi, imprese e investitori.

La tassonomia è il ponte che collega questi mondi e rende possibile una transizione più trasparente e coordinata.

Cercherò qui di spiegare, nel miglior modo possibile, cosa significhi tassonomia, che cos’è la tassonomia verde dell’UE, e come questi concetti si intrecciano con l’architettura dell’informazione. Spero che questo articolo aiuti a comprendere meglio non solo l’importanza di investire in progetti sostenibili, ma anche come una corretta organizzazione delle informazioni possa davvero fare la differenza nel costruire un futuro più verde.

Cosa sono le tassonomie?

Il termine tassonomia può sembrare tecnico o complesso, ma il concetto che sta dietro è sorprendentemente semplice e familiare. In questo articolo, cercherò di esplorare cosa sia una tassonomia in generale, cosa sia la tassonomia verde dell’Unione Europea, e come questo sistema si colleghi al mondo dell’architettura dell’informazione.

Che cos’è una tassonomia?

In termini generali, una tassonomia è un sistema che organizza e classifica le informazioni. Probabilmente hai già incontrato tassonomie nella vita quotidiana, anche senza saperlo. Quando visiti una biblioteca, per esempio, i libri sono classificati e organizzati in categorie (storia, scienza, letteratura, ecc.). Questo sistema permette di trovare facilmente le informazioni di cui hai bisogno.

Il concetto di tassonomia ha origine nella biologia, dove viene utilizzato per classificare gli organismi viventi in base a categorie come regno, classe, famiglia, genere e specie. Ma la tassonomia è applicabile in qualsiasi contesto in cui è necessario classificare informazioni o oggetti. Nell’era digitale, le tassonomie sono fondamentali per l’organizzazione dei dati, soprattutto online, aiutando a rendere le informazioni facilmente accessibili e ben strutturate.

Che cos’è la tassonomia verde?

La tassonomia verde è un concetto più specifico e recente, sviluppato dall’Unione Europea per aiutare a raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali. Si tratta di una classificazione che stabilisce criteri chiari su cosa può essere considerato “sostenibile” dal punto di vista ambientale. La tassonomia verde guida investimenti e progetti verso attività che contribuiscono a ridurre le emissioni di CO2, a preservare la biodiversità e a promuovere l’uso di risorse rinnovabili.

Ad esempio, se un’azienda desidera finanziare un progetto di energia solare, la tassonomia verde dell’UE fornisce le linee guida per determinare se quel progetto può essere considerato sostenibile e, quindi, idoneo a ricevere incentivi o finanziamenti verdi. L’idea è di creare trasparenza e uniformità, garantendo che investimenti e attività economiche in Europa siano allineati con gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine.

Il legame tra tassonomia e architettura dell’informazione

A questo punto potresti chiederti, come si lega tutto questo con l’architettura dell’informazione?

La tassonomia è uno degli elementi fondamentali dell’architettura dell’informazione, che è la disciplina che si occupa di strutturare, organizzare e etichettare le informazioni in modo che siano accessibili e comprensibili per gli utenti.

In un sito web, ad esempio, la tassonomia aiuta a classificare i contenuti e a creare una navigazione efficace, in modo che gli utenti possano trovare facilmente ciò che stanno cercando. Immagina di visitare un sito di e-commerce: la tassonomia definisce le categorie di prodotti (abbigliamento, elettronica, articoli per la casa) e le sottocategorie, facilitando l’esplorazione del catalogo.

Allo stesso modo, la tassonomia verde è una struttura organizzativa per classificare attività economiche e investimenti, con l’obiettivo di garantire che siano sostenibili. Questa tassonomia funziona come un’architettura dell’informazione per il settore della sostenibilità, fornendo una guida chiara su come organizzare e interpretare i dati relativi agli impatti ambientali.

Perché è importante comprendere la tassonomia verde?

Comprendere la tassonomia verde è essenziale non solo per chi lavora nel mondo della finanza o delle politiche ambientali, ma anche per chiunque sia interessato al futuro dell’economia sostenibile. Sapere come i progetti vengono valutati e classificati in base ai loro impatti ambientali ci aiuta a comprendere come vengono prese le decisioni sui finanziamenti e come queste decisioni influenzano il nostro pianeta.

Inoltre, per chi si occupa di architettura dell’informazione, la tassonomia verde è un esempio potente di come una struttura organizzativa chiara possa influenzare decisioni strategiche importanti. Quando pensiamo alla classificazione e all’organizzazione delle informazioni in qualsiasi contesto, la chiarezza, la trasparenza e la coerenza sono fattori critici che facilitano il processo decisionale e migliorano l’esperienza complessiva degli utenti.

Introduzione alla tassonomia verde e al suo legame con l’architettura dell’informazione

La tassonomia, che si tratti di classificare libri in una biblioteca o progetti di sostenibilità nell’economia europea, è uno strumento fondamentale per organizzare e interpretare le informazioni. La tassonomia verde dell’UE rappresenta un esempio chiaro di come la classificazione possa guidare investimenti strategici e decisioni politiche, promuovendo la crescita economica in modo sostenibile.

In qualità di professionisti dell’architettura dell’informazione o semplici cittadini interessati al futuro del nostro pianeta, comprendere questi concetti ci permette di vedere come il modo in cui organizziamo le informazioni possa avere un impatto diretto sul mondo reale.

Rapporto presentato da Mario Draghi

Il documento presentato a Bruxelles da Mario Draghi, fa riferimento a tassonomie in diversi punti, principalmente legati agli investimenti e alla sostenibilità. La tassonomia europea è una classificazione che stabilisce i criteri per determinare quali attività economiche possono essere considerate sostenibili dal punto di vista ambientale.

Questo è essenziale per indirizzare gli investimenti verso progetti che supportano la transizione ecologica e il raggiungimento degli obiettivi climatici dell’UE.

La transizione verso un’economia sostenibile non è solo una necessità ambientale, ma anche una straordinaria opportunità economica. L’Unione Europea (UE), da tempo leader mondiale nell’affrontare le sfide climatiche, ha riconosciuto questa opportunità e ha sviluppato una strategia integrata per stimolare la crescita economica attraverso investimenti verdi.

Il futuro della competitività europea

Uno dei problemi centrali per l’economia europea è la necessità di investimenti significativi nelle tecnologie verdi.

La tassonomia verde dell’UE offre un quadro per orientare questi investimenti verso attività che favoriscono la transizione ecologica. Attraverso criteri chiari e definiti, la tassonomia garantisce che i capitali pubblici e privati siano destinati a progetti che riducono le emissioni di gas serra, migliorano l’efficienza energetica e promuovono l’uso di risorse rinnovabili.

Una strategia futura

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha compiuto enormi progressi verso la definizione di criteri chiari per stabilire quali attività economiche possano essere considerate sostenibili. Questo processo è culminato nello sviluppo della tassonomia verde, un sistema di classificazione che guida le decisioni di investimento verso tecnologie e progetti che rispettano gli obiettivi ambientali e climatici dell’UE. Nel rapporto “The Future of European Competitiveness: A Strategy for Europe”, anche se non esplicitamente menzionato, il concetto di tassonomia è alla base di molte delle proposte per promuovere l’innovazione e lo sviluppo sostenibile.

La tassonomia come guida per investimenti sostenibili

Uno dei principali ostacoli alla crescita dell’UE è la mancanza di investimenti sufficienti in tecnologie innovative e sostenibili. La tassonomia verde svolge un ruolo fondamentale in questo contesto, poiché permette di canalizzare il capitale verso attività economiche che non solo promuovono la crescita, ma che sono anche in linea con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 e l’adozione di energie rinnovabili. Il rapporto sottolinea la necessità di mobilitare sia capitali pubblici che privati per sostenere questo tipo di investimenti.

Decarbonizzazione e tassonomia: una strategia congiunta

Il rapporto evidenzia anche come la decarbonizzazione rappresenti una sfida e un’opportunità per l’Europa. Il settore dell’energia è uno dei più colpiti dalle tassonomie, poiché i criteri di sostenibilità definiti dall’UE influenzano fortemente le scelte di investimento in questo campo.

La tassonomia offre una struttura per indirizzare gli investimenti verso energie pulite e rinnovabili, come l’eolico e il solare, e per promuovere lo sviluppo di tecnologie avanzate come l’idrogeno verde e la cattura del carbonio.

Un esempio pratico è rappresentato dal settore dell’energia elettrica. Le aziende che producono energia da fonti rinnovabili possono beneficiare di investimenti guidati dalla tassonomia, riducendo la loro dipendenza dai combustibili fossili.

Questo, a sua volta, abbassa i costi energetici per i consumatori e rafforza la resilienza economica dell’Europa.

Ridurre le vulnerabilità con la tassonomia

Un’altra area in cui la tassonomia gioca un ruolo cruciale è nella riduzione delle vulnerabilità strategiche dell’Europa. Il rapporto evidenzia come l’UE sia fortemente dipendente da fornitori esterni per materie prime critiche, tecnologie avanzate e persino componenti per le tecnologie verdi.

Una tassonomia chiara e ben definita può aiutare a ridurre queste dipendenze, orientando gli investimenti verso lo sviluppo di una catena di approvvigionamento europea per le tecnologie pulite e i materiali critici, rafforzando così l’autonomia strategica dell’Europa.

Innovazione e finanza verde: il ruolo della tassonomia

Il documento pone un’enfasi particolare sulla necessità di colmare il divario di innovazione tra l’UE e altre grandi economie come gli Stati Uniti e la Cina.

La tassonomia verde può essere un catalizzatore per l’innovazione, fornendo una base solida per valutare quali tecnologie meritano investimenti e incentivi. Inoltre, il rafforzamento dei mercati finanziari europei attraverso la Capital Markets Union e la creazione di obbligazioni verdi europee potrebbe contribuire a rendere la tassonomia un elemento centrale nella transizione verso un’economia più competitiva e sostenibile.

Conclusione

In definitiva, la tassonomia verde è molto più di uno strumento di classificazione: è una leva strategica per guidare la crescita sostenibile e la competitività dell’Europa nei prossimi decenni. Attraverso criteri chiari e trasparenti, può orientare gli investimenti verso settori chiave della transizione ecologica, favorire l’innovazione e rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa in un contesto globale sempre più competitivo.

Se l’Europa vuole davvero mantenere il suo ruolo di leader nella lotta ai cambiamenti climatici e allo stesso tempo rafforzare la sua economia, deve sfruttare al meglio la tassonomia verde. Essa rappresenta un’opportunità unica per creare un futuro in cui sostenibilità e competitività vanno di pari passo.