Quali sono i servizi che la RAI è tenuta ad offrire alle persone con disabilità? E quali in particolar modo ai disabili uditivi? Nel codice etico della RAI si fa riferimento alla disabilità solo in un piccolo paragrafo in cui si dice che la RAI è tenuta a
garantire uno spazio adeguato alla cultura dell’inserimento e della integrazione sociale ai disabili, con sensibilizzazione del pubblico ai problemi di disabilità e del disadattamento sociale.
A marzo 2018 però è stato firmato un contratto tra Il ministero dello sviluppo economico e la RAI in cui si obbliga il servizio pubblico ad una particolare cura alle persone con disabilità. In più punti. Il contratto è stato pubblico in Gazzetta Ufficiale n. 55 ed avrà corso per il periodo dal 2018 al 2022.
Qui di seguito ho raccolto gli articoli che riguardano le persone con disabilità, tra le quali anche le disabilità auditive per quanto riguarda la sottotitolazione.
Principi generali
La Rai assicura un’offerta di servizio pubblico improntata ai principi come rendere disponibile e comprensibile una pluralità di contenuti, di diversi formati e generi.
b) avere cura di raggiungere le diverse componenti della società, prestando attenzione alla sua articolata composizione in termini di genere, generazioni, identità etnica, culturale e religiosa, nonché alle minoranze e alle persone con disabilità, al fine di favorire lo sviluppo di una società inclusiva, equa, solidale e rispettosa delle diversità e di promuovere, mediante appositi programmi ed iniziative, la partecipazione alla vita democratica;
La Rai è tenuta a promuovere la crescita della qualità della propria offerta
Molto interessante è che la Rai è tenuta a perseguire obiettivi come raggiungere i diversi pubblici, sperimentare, promuovere l’immagine dell’Italia, promuovere impegno sociale e culturale, diffondere i valori dell’accoglienza e dell’inclusione, del rispetto della legalità e della dignità della persona.
E ancora, diffondere i valori della famiglia e della genitorialità, superare gli stereotipi di genere, garantire la tutela dei minori. E finalmente…
l) potenziare la fruibilità dell’offerta da parte delle persone con disabilità;
A tutto questo si aggiunge in fine quello di sostenere l’alfabetizzazione digitale e contribuire alla ricerca e all’innovazione tecnologica e sperimentare nuove modalità di strasmissione.
Offerta televisiva
La Rai articola l’offerta televisiva in canali generalisti, semigeneralisti e tematici, con l’obiettivo di raggiungere l’intera popolazione e il pubblico in tutte le sue articolazioni, integrando le diverse piattaforme distributive. Si occupa di, informazione generale e approfondimenti. E crea programmi di servizio, programmi culturali e di intrattenimento.
E poi si impegna a creare programmi di informazione e programmi sportivi, quali
eventi nazionali e internazionali, anche delle discipline sportive meno popolari, dello sport femminile e dello sport praticato dalle persone con disabilità, trasmessi in diretta o registrati; notiziari e rubriche di approfondimento, anche volte a divulgare i valori dello sport e i suoi risvolti sociali.
Così come programmi per Minori e opere cinematografice italiane ed europee.
Offerta multimediale
La Rai, così recita il contratto, si impegna a rendere disponibili i propri contenuti sulle piattaforme multimediali secondo le nuove modalità di consumo dei telespettatori.
La Rai è tenuta a:
rendere la propria offerta multimediale sempre più fruibile dagli utenti con disabilità, secondo gli standard prevalenti nel settore.
Offerta dedicata alle persone con disabilità
L’artico 10 è dedicato alle persone con disabilità.
1. La Rai è tenuta ad assicurare l’adozione di idonee misure di tutela delle persone portatrici di disabilità sensoriali in attuazione dell’art. 32, comma 6, del TUSMAR e dell’art. 30, comma 1, lettera b) , della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 13 dicembre 2006, ratificata con legge 3 marzo 2009, n. 18.
2. Ai fini del conseguimento degli obiettivi di cui al comma 1, la Rai è tenuta a dedicare particolare attenzione alla promozione culturale per l’integrazione delle persone disabili e per il superamento dell’handicap.
Industria dell’audiovisivo
Si continua poi con altri obblighi a cui la RAI è tenuta a dare seguito. Si chiede infatti attenzione ai ragazzi e alle ragazze offrendo prodotti televisivi che pongano la loro attenzione all’inclusione e ai portatori di disabilità, per quanto riguarda sia i contenuti sia le modalità di fruizione. E ci si augura che questo li aiuti a crescere come cittadini consapevoli, sviluppando un approccio critico, promuovendo la fiducia in se stessi, nelle proprie capacità e nella famiglia, respingendo stereotipi e rifiutando bullismo e violenza.
Sottotitolazione
La sottotitolazione è rivolta proprio alle persone con disabilità.
La Rai è tenuta a:
i) sottotitolare almeno l’85% della programmazione delle reti generaliste tra le ore 6 e le ore 24, al netto dei messaggi pubblicitari e di servizio (annunci, sigle, ecc.) nonché tutte le edizioni al giorno di Tg1, Tg2 e Tg3 nelle fasce orarie meridiana e serale, garantendo altresì la massima qualità della sottotitolazione;
ii) estendere progressivamente la sottotitolazione e le audiodescrizioni anche alla programmazione dei canali tematici, con particolare riguardo all’offerta specificamente rivolta ai minori;
iii) tradurre in lingua dei segni (LIS) almeno una edizione al giorno di Tg1, Tg2 e Tg3, assicurando la copertura di tutte le fasce orarie;
iv) assicurare, entro ventiquattro mesi dalla pubblicazione del presente Contratto nella Gazzetta Ufficiale , l’accesso attraverso le audiodescrizioni delle persone con disabilità visiva ad almeno i tre quarti dei film, delle fiction e dei prodotti audiovisivi di prima serata e ad avviare forme di sperimentazione per favorire l’accesso dei medesimi all’offerta degli altri generi predeterminati;
v) estendere progressivamente la fruibilità dell’informazione regionale;
vi) assicurare l’accesso delle persone con disabilità e con ridotte capacità sensoriali e cognitive all’offerta multimediale, ai contenuti del sito Rai, del portale Raiplay e dell’applicazione multimediale di Radio Rai, in collaborazione con enti, istituzioni e associazioni che operano a favore delle persone con disabilità;
vii) predisporre un piano di intervento per sviluppare sistemi idonei a favorire la fruizione di programmi radiotelevisivi da parte di persone con deficit sensoriali;
viii) attivare strumenti idonei per la raccolta di segnalazioni relative al cattivo funzionamento dei servizi di sottotitolazione e audiodescrizione, ai fini della tempestiva risoluzione dei problemi segnalati.
Minoranze linguistiche
Infine, altra attenzione è data alle minoranze linguistiche presenti e riconosciute nel territorio italiano.
La Rai è tenuta a garantire la produzione e distribuzione di trasmissioni radiofoniche e televisive, nonché di contenuti audiovisivi, in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di Bolzano; in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento; sarda per la regione autonoma Sardegna; francese per la regione autonoma Valle d’Aosta e in lingua friulana e slovena per la regione autonoma Friuli-Venezia Giulia.
Ciao Toni. Interessante approfondimento! Solo due commenti:
1. Dal punto di vista della disabilità., ca va sans dire, che la radio stessa, come medium è stato (ed è ancora) un eccellente conforto alla disabilità visiva.
2. Dal punto di vista del support multimediale, a mio avviso la RAI dovrebbe investire in R&D (come fa la BBC in UK…) sul quello che io chiamo “radio interattiva” ovvero una radio on demand (su smartspeaker) che possa essere personalizzata in base ad ogni utilizzatore, in tal senso la RAI potrebbe essere propulsore fondamentale per una rinascita (tecnologica) Italiana del #voicefirst. Ma sta facendo qualcosa la RAI in tal senso ? Non mi risulta.
Grazie