Il portale Comune di Roma è in fase di rifacimento. Il lavoro a quanto pare dura da un po’. Almeno da inizio anno 2017. Nell’estate 2017 infatti, è stato evidente perché è comparso un avviso sul sito ufficiale del comune di Roma. In questo avviso si chiedeva un parere sul prototipo ai residenti. Ossia si chiedevano pareri sul sito che era già stato fatto e su cui si era già lavorato. L’avviso facevo riferimento proprio all’architettura dell’informazione del sito e alla voglia di coinvolgere i cittadini in questo lavoro di rifacimento.

Chi bazzica su questo blog sa che l’approccio nuovo che propone l’architettura dell’informazione è proprio opposto. Prima si fa la ricerca dei bisogni delle persone chiedendo il loro parere. E non come si faceva in passato e si continua a fare.

Raffaella Roviglioni a fine giugno ha condiviso con la comunità di pratica l’avviso del comune di Roma. E scrive una lettera aperta sul proprio profilo e nel gruppo della comunità di pratica di Facebook.

Lettera aperta al comune di Roma

Raffaella scrive: Caro Comune di Roma,

Ai più potrà sembrare una bella iniziativa consultare i cittadini sulla progettazione del nuovo portale, facendo vedere loro ‘i modelli di pagina’ e chiedendo di esprimere la propria opinione in merito.

Ma per noi che il mestiere di progettisti lo facciamo ogni giorno e ci spendiamo con i clienti per far comprendere loro l’importanza di progettare con e per le persone, questa modalità non va bene.

Perché non è una progettazione partecipata, è un’iniziativa fallace nella migliore delle ipotesi o di facciata e propaganda nella peggiore.

Per rispondere davvero alle esigenze e bisogni dei cittadini e per rendere un sito usabile non si può far vedere delle pagine e far riempire un questionario: bisogna coinvolgerli nelle varie fasi progettuali, in più momenti e con modalità adeguate. Parlo di ricerca con le persone, interviste, card sorting, co-design, test di usabilità, e molto altro.

Va bene che in Italia siamo indietro rispetto ad altri paesi sulla progettazione human-centered (quella che mette le persone al centro), ma basta una veloce navigata in rete per capire come si fa.
Possibile che nessuno di voi, lì al Comune, abbia sentito e letto del lavoro magnifico fatto dalla PA del Regno Unito per digitalizzare i servizi al cittadino? Pensate che hanno messo a disposizione per tutti le linee guida!
https://www.gov.uk/design-principles

Principi che vanno benissimo anche per progettare solo un portale, prima di arrivare a lavorare sui servizi erogati in questo modo. Fantascienza, lo comprendo, ma intanto si potrebbe iniziare a fare un passo con il piede giusto?

Invece no, proponiamo all’infinito l’ennesimo questionario, che non servirà a nulla se non a raccogliere commenti del tipo “è troppo rosso”, oppure “si legge bene”, o anche “secondo me il bottone dovete farlo più grande e spostarlo in alto”.

Continuiamo a fare finta di cambiare, così non cambieremo mai nulla.

La raccolta dei consigli si è conclusa il 31 luglio 2017 e di quella richiesta resta la comunicazione che riporto di seguito.

Nuovo portale di Roma Capitale: Consultazione online

Quello che compare a novembre 2017 è il messaggio che si legge di seguito.

Grazie a tutti coloro che hanno fornito un contributo per la realizzazione del nuovo portale partecipando alla consultazione pubblica in due fasi che si è conclusa il 31 luglio scorso.

Le idee e i suggerimenti pervenuti attraverso gli oltre 4.600 questionari compilati sono in corso di esame e contribuiranno ad una progettazione partecipata del portale capitolino, nell’ottica di renderlo più vicino e rispondente alle esigenze dei cittadini.

Nelle prossime settimane sarà pubblicato un documento di sintesi con i risultati della consultazione.

Il prototipo rimarrà consultabile on line

Il link non porta a nulla.