La tecnologia vocale è qui. A testimoniarlo non è più solo questo blog ma anche altri più autorevoli si sono aggiunti. Basta pensare a come oggi in molti annunciano che uno dei trend del 2020 è proprio la Vocal Research di cui ho già scritto.

Qui, oggi, riporto alcune osservazioni di John Campbell, amministratore delegato e fondatore di Rabbit and Pork. agenzia specializzata in esperienze vocali, che lavora su questi temi.

Essere un brand innovativo

Un fattore molto importante per chi si avvicina alla tecnologia vocale o alla progettazione di chatbot è certamente la volontà di presentarsi come una azienda innovativa.

Essere tra i primi in un mercato che sta crescendo e si sta sviluppando è una bella presentazione.

Certo, le diffidenze sono ancora tante. Le previsioni non possono garantire una buona riuscita al 100%. La stessa progettazione potrebbe rivelare che non è necessario avere un chatbot o che non si è ancora pronti per averne uno funzionante.

Tuttavia, il panorama vocale è cresciuto negli ultimi anni a causa del suo collegamento intrinseco alla ricerca web tradizionale, uno spostamento delle richieste dei consumatori e importanti rilasci di investimenti e hardware da parte di Google e Amazon.

I giganti hanno anche aperto le loro piattaforme alle aziende per creare le proprie app vocali chiamate Google Actions e Alexa Skills.

Ma anche altre aziende sono coinvolte, ad esempio Samsung ha aperto il suo assistente virtuale Bixby agli sviluppatori, consentendo loro di creare una Bixby Capsule, la versione Samsung di Action e Skill.

Chatbot e marketing

I nuovi prodotti di applicazioni vocali hanno fornito ai marchi un canale più accessibile, con risultati visibili, su cui investire tempo e denaro.

Ad esempio, l’esperienza vocale creata attraverso di essi potrebbe essere una spinta al marketing dei contenuti, un servizio clienti o un modo per invitare all’acquisto dei prodotti del marchio.

Eppure oggi le aziende sono molto caute.

Avviare un’applicazione vocale che esegue un’attività semplice

Quello che le aziende stanno facendo oggi è quello di raccogliere dati e feedback dai proprio utenti.

Ma se c’è qualcosa che dovrebbero tenere presente le aziende è quella di ragionare a lungo termine.

Dave Isbitski, capo Alexa ed evangelista di Amazon Echo, consiglia spesso di avere un piano di un anno e cinque anni. Cosa puoi fare ora con una Alexa Skill e quale potrebbe essere la visione in cinque anni per il tuo marchio?

Ricerca vocale

Uno degli altri motivi per cui i marchi devono distribuire un’app vocale, prima o poi, è l’idea di diventare l’opzione predefinita per le ricerche generiche.

La ricerca vocale su entrambi i dispositivi Google Home e Amazon Echo tendono a leggere solo un risultato, quindi la ricompensa per essere quel risultato è ovviamente molto alta.

Come iniziare?

Le opzioni da considerare quando si investe in nuove tecnologie sono tante. Indipendentemente dal mezzo (che si tratti di VR, Voice, Podcast o una nuova piattaforma social), è possibile seguire la stessa metodologia.

  • Lavorare su un ambito limitato all’avvio e poi espandersi.
  • Avviare un periodo di prova
  • Prototipare

Conclusioni

In breve sintesi, il consiglio è sperimentare con piccoli progetti, semplici operazioni e per tempi ben determinati.

Se non si è in grado di impegnarsi in progetti a lungo termine, è bene definire i tempi.

E in ogni caso, la parola d’ordine sia SPERIMENTARE.

Puoi ascoltare l’articolo sul Canale Youtube.