Mentre il logo da elemento acustico è diventato elemento grafico, nel parlato quotidiano, la sigla, da elemento grafico è diventato elemento musicale e acustico.
Definizione di sigla
Sigla, infatti, deriva dal latino Singula (littera) e dunque è una abbreviazione. Tanto che per la Treccani, il primo significato è questo:
La lettera o le lettere iniziali del nome di persone, ditte ed enti, associazioni e partiti, e di denominazioni varie, come forma abbreviata usata per comodità in sostituzione dell’intero nome. O ancora, nella prassi diplomatica, sottoscrizione abbreviata di un accordo internazionale consistente nelle lettere iniziali della persona fisica preposta da uno stato alla negoziazione dell’accordo stesso.
E solo per estensione si parla di sigla musicale (ma spesso anche solo sigla), come:
motivo musicale o frase musicale e cantata, o anche complesso di immagini, musica e canto, che, sempre nella stessa forma, precede o conclude una determinata trasmissione radiofonica o televisiva, periodica o a puntate.
In questo post mi occupo della Sigla perché per certi versi anche la sigla (musicale) è un logo-sonoro. Come dice la definizione stessa “… sempre nella stessa forma…” . Quindi non cambia e nel tempo diventa riconoscibile e rimanda ad un determinato argomento o programma o pensiero o esperienza o stato d’animo.
La caratteristica della ripetitività e della forma avvicina la sigla ad una forma di logo sonoro.
Sigla musicale come Limes
Ma la sigla musicale, oltre a dare una identità ad un programma radiofonico o televisivo è anche il Limes, cioè il limite fisico di un flusso di sonorità o di immagini. In un giornale il limes è definito da quello che chiamiamo formato (bidimensionale nel caso della carta). Nella lettura di una pagina seguiamo una direzione. Direzione che può essere anche il flusso di immagini di una pellicola.
Nel flusso sonoro di una radio, ad un certo punto arriva una sigla. Questa ci dice che il normale flusso che stavamo ascoltando si sta interrompendo e sta cominciando qualcos’altro di atteso o di inatteso.
La sigla identifica e crea un nuovo contesto all’interno di un flusso che altrimenti non sarebbe compreso dall’utente.
L’identificazione della sigla musicale avviene a diversi livelli.
Il primo come già dicevo prima riguarda la ripetitività e il riconoscimento. Un altro livello identificativo sono i suoni stessi. Vi basta riascoltare le sigle dei vari tg, sia radio che televisivi,di qualunque canale radio o tv, per rendervi subito conto dell’uso di violini, trombe e tamburi, sparsi un po’ su tutti i canali. Diciamo che tutti hanno lo stesso tono e lo stesso registro. E così potete equiparare programmi equivalenti e riconoscere se si tratta di un programma informativo o di intrattenimento.
E così come la sigla determina l’inizio determina anche la fine. Apertura e chiusura del contesto.
Ovviamente la costruzione di una sigla è questione strettamente e principalmente musicale. Ed è compito dei musicisti e non degli architetti dell’informazione creare sigle. Ci mancherebbe! Quello che a me interessa riguardo la sigla è l’esperienza che viviamo durante la sigla.
Sigla dei cartoni animati o delle serie TV
Alle sigle, vecchie e nuove, ci affezioniamo. Ad esse sono legati ricordi della nostra vita, di una nostra epoca, vicina o lontana.
Pensate alle sigle dei cartoni animati. Quanti ricordi? Basta intonare un Jeeg Robot d’Acciao, un Ufo robot o un Mila e Shiro, per ritornare tutti un po’ bambini. Ma pensate anche alle sigla di Twin Peaks, sigla riconosciuta anche da chi non seguiva la serie.
Games Of Thrones
E a distanza di anni, non è cambiato nulla. Prendete, per esempio, la sigla della serie televisiva The Games of Thrones. Tra gli appassionati della serie, musicisti e non, c’è un vero culto delle musiche. Incredibile, infatti, il numero di cover e il numero di visualizzazioni che le cover della sigla hanno sul web.
Qui di seguito una delle tante.
Per chi voglia approfondire su questa specifica sigla ho trovato un interessante post di @SusannaQua
E la sigla musicale sul web?
Sul web, dove il Limes è difficile da definire, generalmente si ripercorrono i passi dell’analogico, insomma, si fa quanto avviene in radio o in televisione. Ma sarebbe interessante poter sperimentare qualcosa di nuovo o di antico (chissà). La parola o il suono spetterebbe ai musicisti.
Se ci avete fatto caso anch’io nelle mie registrazioni audio uso una sigla. Questa sigla rimanda a qualcosa, che rimanda alle architetture virtuali e digitali, che poi sarebbero il tema di questo blog.