Cos’è il Digital Marketing? Il digital marketing è l’insieme di strategie e tecniche che i professionisti del marketing utilizzano per promuovere prodotti e servizi online. A differenza del marketing tradizionale, che utilizzava e utilizza, ancora in parte, canali come la televisione, la radio o la stampa, il digital marketing sfrutta piattaforme digitali come i motori di ricerca, i social media, le email e i siti web.

L’obiettivo principale del digital marketing è raggiungere un pubblico definito, analizzandone i comportamenti online e utilizzando strumenti specifici per attirare l’attenzione. Le aziende sfruttano il digital marketing per entrare in contatto diretto e parlare con i propri clienti, monitorare le loro preferenze e, soprattutto, influenzare le loro decisioni di acquisto.

Le principali strategie del digital marketing

  1. SEO (Search Engine Optimization): consiste nell’ottimizzazione dei contenuti per i motori di ricerca, con l’obiettivo di migliorare la visibilità di un sito web nelle ricerche organiche. Una buona strategia SEO fa sì che il sito appaia tra i primi risultati su Google o Bing quando le persone cercano parole chiave correlate ai prodotti o servizi offerti dall’azienda. Scopri di più.
  2. Content marketing: questa strategia si basa sulla creazione e condivisione di contenuti rilevanti e di valore per attrarre e coinvolgere il pubblico target. Il content marketing non è focalizzato sulla vendita immediata, ma piuttosto sul fornire informazioni utili che possano costruire una relazione di fiducia con il potenziale cliente. Content strategy.
  3. Social Media Marketing: i social media sono piattaforme potenti per connettersi direttamente con i consumatori. Le aziende utilizzano canali come Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn per creare relazioni più personali, condividere contenuti, lanciare campagne pubblicitarie e raccogliere feedback immediati. Approfondisci il mio servizio di social media marketing.
  4. Email marketing: una delle tecniche più efficaci e personali del digital marketing, l’email marketing consente di inviare comunicazioni dirette e mirate ai propri clienti, come offerte speciali, promozioni o contenuti esclusivi.
  5. PPC (Pay-Per-Click): questo modello di pubblicità consente alle aziende di pagare solo quando un utente clicca su uno degli annunci. Le piattaforme come Google Ads o Facebook Ads permettono di raggiungere un pubblico target con grande precisione, analizzando comportamenti, interessi e dati demografici.
  6. Influencer Marketing: collaborare con persone influenti sui social media è diventato uno strumento essenziale per molte aziende. Gli influencer possono raggiungere un pubblico ampio e coinvolto, e la loro opinione ha un impatto diretto sulle decisioni di acquisto dei loro follower. Anche se bisogna fare attenzione al fatto che gli influencer che si scelgono siano davvero influenti, ossia abbiano davvero una comunità e un seguito reale (per intenderci non abbiano investito nell’acquisto di followers e quindi il seguito potrebbe gonfiato) e che condividano i valori del brand.

Perché il Digital Marketing funziona?

Il successo del digital marketing è legato alla sua capacità di essere misurabile, flessibile e altamente mirato. Le aziende possono monitorare i comportamenti delle persone, le visualizzazione e le interazione, analizzando il comportamento degli utenti in tempo reale. Questo permette di aggiustare le campagne in corso e ottimizzare i risultati, il che rende il digital marketing particolarmente efficace e spesso più economico rispetto al marketing tradizionale.

Inoltre, il digital marketing permette di raggiungere le persone dove trascorrono la maggior parte del loro tempo: cioè online. Che si tratti di scrollare il feed di Instagram, leggere notizie su un blog o cercare un prodotto su Google, i consumatori sono costantemente esposti a messaggi di marketing digitale. Le aziende che riescono a intercettare i bisogni e i desideri del pubblico in questi momenti chiave possono costruire relazioni solide e durature.

Il digital marketing come leva per le aziende

Il digital marketing rappresenta una potente leva per le aziende che vogliono raggiungere i propri obiettivi commerciali in un mondo sempre più connesso e digitale.

Tuttavia, è importante che i consumatori sviluppino un approccio critico verso i messaggi che ricevono. Saper riconoscere le tecniche di persuasione, i bias cognitivi su cui queste strategie fanno leva, e mantenere un equilibrio tra desideri indotti e bisogni reali, può aiutare a prendere decisioni di acquisto più consapevoli e vivere con maggiore soddisfazione ciò che già si possiede.

Digital marketing e Bias cognitivi

Lo sappiamo tutti, lo vediamo quotidianamente nelle strade, nei negozi, nelle istituzioni il mondo del lavoro è sempre peggiore, molte persone sono insoddisfatte, frustrate, depresse. Stiamo vivendo in un’epoca di incertezza e cambiamento, dove la precarietà economica, la pressione sociale e l’insoddisfazione lavorativa sono sempre più diffuse.

Anche chi ha un lavoro, ben retribuito, sicuro e a volte anche ambito (come il medico, il bancario) spesso non si sente appagato; a volte si sente persino oppresso da un sistema che enfatizza il consumismo e la costante ricerca del “meglio”.

I venditori e i marketer sono ben consapevoli di questa situazione. Vivono essi stessi nella nostra società e fanno leva su alcuni bias cognitivi profondi e potenti per influenzare le nostre decisioni.

Bias e principi cognitivi per il marketing

Conoscere i bias cognitivi non significa esserne immuni. Perché si tratta di leve che vanno a colpire i punti deboli della mente umana, che nonostante l’evoluzioni, per certi versu è rimasto un cervello primitivo.

Trovi nel mio articolo 101 bias e principi cognitivi un approfondimento sul tema, con i tanti bias su cui si fa leva.

Qui di seguito, invece, trovi i più comuni e i più rilevanti.

L’illusione dell’ultima opportunità

Uno dei più comuni meccanismi sfruttati nel digital marketing è il principio di scarsità.

Quante volte ci siamo trovati davanti a offerte che sembrano irripetibili? “Solo per oggi”, “Offerta valida fino a mezzanotte”, “Ultimi posti disponibili”. Questi messaggi sfruttano la paura di perdere un’occasione preziosa e irripetibile, spingendoci ad agire impulsivamente.

In realtà, questi annunci sono spesso ciclici. Dopo il “ora o mai più”, spunta un’altra offerta, apparentemente nuova, ma con la stessa urgenza artificiale. Questo metodo sfrutta il nostro bias verso l’urgenza e la scarsità percepita, facendoci credere che dobbiamo prendere decisioni immediate per non perdere qualcosa di fondamentale.

Il bias del cambiamento

Un altro bias su cui i venditori fanno leva è il bias di ancoraggio. Ci viene costantemente ricordato quanto la nostra vita potrebbe essere migliore con una nuova opportunità, un nuovo lavoro o un nuovo prodotto.

In questo periodo di crisi, la promessa di un cambiamento radicale suona ancora più attraente: ci fanno sentire che tutto può essere risolto con il giusto acquisto o la scelta professionale giusta. Ma spesso queste promesse non tengono conto delle nostre reali esigenze o del contesto in cui viviamo.

L’Illusione della velocità

Viviamo in un’era dove tutto deve essere veloce: il risultato immediato è diventato il mantra. Questi marketer giocano con l’illusione della velocità, promettendo risultati rapidi e soluzioni istantanee.

Si tratta di un messaggio che fa leva sul nostro desiderio di risolvere i problemi senza troppa fatica, quando invece il cambiamento profondo richiede tempo, impegno e riflessione.

Vivere meglio con ciò che abbiamo

Ma come possiamo sfuggire a questo circolo vizioso di false promesse e marketing persuasivo?

La risposta è semplice, ma non sempre facile da applicare: vivere meglio con ciò che abbiamo, anziché cercare costantemente di ottenere ciò che speriamo.

Come dicevo, infatti, conoscere i bias cognitivi non significa essere al riparo. Se stai prenotando una vacanza e il sistema di dice che sono rimaste le ultime due camere disponibili o che siete in due nel sistema che state prenotando, sarà difficile che non ti affretti a prenotare la stanza, se poi ti viene detto che c’è uno sconto, sarà difficile che tu non ci creda, quando vedi un prezzo che ti puoi permettere.

Si dovrebbe essere così forti e così sicuri di se, disponibili a perdere qualcosa e riconoscere i nostri bisogni reali, piuttosto che quelli indotti dal marketing, è il primo passo. Bisogni che possono essere anche più modesti di quanto si possa pensare.

Spesso, quello che ci serve non è un nuovo lavoro o un nuovo gadget, ma una maggiore consapevolezza di ciò che ci rende davvero felici e soddisfatti. Concentrarci sulle esperienze, sui rapporti umani e su ciò che possiamo controllare nella nostra vita quotidiana può aiutarci a ridurre la pressione e lo stress legati alla continua ricerca di un cambiamento.

Un approccio minimalista e consapevole alle nostre scelte, affiancato da un senso critico verso i messaggi di marketing, può trasformare il nostro modo di vivere, portandoci verso una vita più equilibrata e appagante.

Bisogni autentici e desideri indotti

Non c’è nulla di male nel desiderare un miglioramento, ma è importante capire che non tutte le opportunità presentate dai marketer sono reali o necessarie. Rinunciare ad un gadget o ad una vacanza magari può farci permettere una cena in più con una persona speciale, anche fatta in casa, con una atmosfera unica.

Imparare a distinguere tra bisogni autentici e desideri indotti dovrebbe essere il segreto per non farsi sopraffare dal consumismo.

La vera ricchezza sta nel vivere pienamente con ciò che abbiamo già, coltivando gratitudine e soddisfazione per il presente, piuttosto che inseguire continuamente ciò che potremmo avere domani.

Facile a dirsi, più difficile a farsi.