Usabilità? Che cosa intendiamo per usabile? A volte viene confusa con l’user experience tutta intera. Ma la definizione data dalla norma ISO 9241 di usabilità sarebbe il
“grado in cui un prodotto può essere usato da particolari utenti per raggiungere certi obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in uno specifico contesto d’uso.”
E per chi vuole leggere un po’ di storia dell’usabilità può leggere questo articolo del 2000 di Maurizio Boscarol, ma ancora in buona parte attuale.
Assenza di frustrazione
La prima cosa che rende usabile un sito web o un prodotto o uno strumento è l’assenza di frustrazione nell’usare lo strumento.
Quindi è usabile tutto quello che si può usare senza chiedere spiegazioni, senza che ci siano esitazioni.
Ma ci sono alcuni principi che rendono qualcosa usabile e che devono essere soddisfatti.
L’utilità, l’efficienza, l’efficacia, apprendibilità, soddisfazione, accessibilità.
Principi di Usabilità
L’utilità: dobbiamo fare qualcosa ci serve uno strumento e questo ci permette di raggiungere un obiettivo che noi vogliamo raggiungere.
Efficienza: la velocità con cui noi riusciamo a raggiungere il nostro obiettivo.
Efficacia: il raggiungimento reale dell’obiettivo avendo superato correttamente tutti i passaggi necessari con efficienza.
Apprendibilità: che è la capacità di apprendere come funziona un sistema in modo efficienti e quindi veloce, oppure anche la possibilità di riapprendere velocemente un sistema dopo tanto tempo che non si usa.
Soddisfazione: la soddisfazione è una percezione personale, molto soggettiva. La soddisfazione del cliente non sempre si può misurare, si tratta di un dato qualitativo soggettivo.
Accessibilità: accessibilità e usabilità sono complementari. L’accessibilità è nella stragrande maggiornaza delle volte rivolta agli utenti che hanno una disabilità, uditiva, visiva o intellettiva. Ma rendere un prodotto accessibile migliora l’usabilità anche per chi non ha una disabilità.
Ascolta l’audio
Per concludere possiamo dire che lo studio dell’usabilità aiuta il professionista ad eliminare o quanto meno diminuire le ragioni di frustrazione dell’utente. E quindi a rendere un sito, un prodotto o uno strumento più piacevole da usare.
Test di usabilità: competenze di un moderatore
da Toni Fontana | Lug 11, 2016 |
Oggi parliamo di test di usabilità. E in particola mode delle competenze che un moderatore mette in campo.
Essere un moderatore non è facile, si tratta di un mestiere e si impara con il tempo e l’esperienza. Qui alcune delle competenze, doti e virtù che dovrebbe avere chi lavora con i test di usabilità.
Il moderatore deve avere una base formativa rivolta verso l’utente. Sembra scontato ma non lo è.
10 competenze per un test di usabilità
- Deve imparare velocemente.
Non può essere un esperto di tutti i prodotti, siti web che testa. Ma deve essere veloce nell’apprendere le caratteristiche del prodotto che deve testare.
- Instaurare rapporti immediati con i partecipanti.
I test richiedono tempo per essere portati a termine. Ogni secondo è prezioso. Mettere a proprio agio il partecipante è importantissimo. L’immediata conoscenza dell’altro aiuta.
- Una memoria eccellente.
Sebbene si abbia una scaletta da seguire, l’utente che partecipa al test può stravolgere la sequenza di operazioni. Chi conduce dunque dovrà ricordare i passaggi che ha saltato o ha aggiunto, in modo da non tralasciare o perdere dati importanti per il test.
- Il moderatore deve essere un buon ascoltatore.
Ascolta, mostra interesse, fa vedere e sentire il partecipante ascoltato. Il moderatore non è il protagonista del test.
- L’ambiguità non deve far paura.
Un test può prendere diverse strade. Non tutto sarà chiaro e limpido. Il moderatore deve mostrarsi tranquillo, chiarire il più possibile.
- Un moderatore deve essere flessibile.
Il test come dicevamo può essere stravolto dai partecipanti che sono imprevedibili. Sapersi adattare permette al partecipante di restare a proprio agio e portare a termine il test.
- Livello di attenzione sempre alto.
I test possono essere lunghi e noiosi. Il test però è unico e la scoperta di ciò che non va può essere evidente già dal primo partecipante. Poco importa. Dal primo all’ultimo partecipante tutti devono ricevere lo stesso grado di attenzione. Questo serve anche per non falsare il test.
- Empatia per le persone.
Comprendere lo stato d’animo del partecipante, senza giudicare. Non si testa l’utente ma il prodotto.
- Il moderatore deve essere un buon comunicatore.
Deve essere chiaro nelle indicazioni da dare al partecipante ma nello stesso tempo non deve indurre l’utente ad azioni forzate.
- Il moderatore deve essere un buon organizzatore e coordinatore.
I test di usabilità sono progetti lunghi e complessi. Bisogna organizzare più lavori e coordinare più persone.
Avete qualche altra competenza che pensate debba avere il moderatore?
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Cosa rende un prodotto poco usabile
da Toni Fontana | Mag 10, 2016
Che cosa rende qualcosa poco usabile?
Spesso sentiamo dire che alcuni strumenti tecnologici sono difficili da usare, oppure in determinati sistemi o situazione incappiamo in problemi o errori. Spesso con capiamo dove sbagliamo, perché non riusciamo a vedere un pulsante, una descrizione. Ci aspettiamo che un pulsante si trovi al solito posto, nel posto che riteniamo, da utenti, il posto più logico dove trovare quello che cerchiamo. Nel peggiore dei casi non capiamo a cosa serve uno strumento, un oggetto.
Nel mondo digitale, alcuni siti, anche istituzionali e di importanti enti pubblici indirizzano gli utenti in pagine erronee, equivoche con altre pagine dello stesso sito, per cui si devono fare più prove in tutte le direzioni per trovare il servizio che cerchiamo noi.
Le persone sanno se un sito non è usabile
Se un prodotto, un sito web, un servizio è poco usabile lo capiamo subito perché, appunto, non capiamo, perché impieghiamo molto tempo a raggiungere il nostro obiettivo. Certo ci possono essere dei fattori soggettivi ma un buon prodotto è utilizzabile da tutti e deve essere accessibile a tutti.
Diciamo che ci sono almeno 5 ragioni generali del perché si progetta con poca usabilità.
- Lo sviluppo del prodotto o del sistema è al centro della progettazione: chi progetta è concentrato sul risultato finale e non considera a chi serve quel sistema o prodotto.
- Il pubblico cambia rapidamente, si espande, modifica le proprie abitudini e magari tra la progettazione e la realizzazione passa troppo tempo, per cui i bisogni sono cambiati rispetto a qualche tempo prima.
- Progettare prodotti usabili è difficile. Non si tratta di soddisfare solo il senso comune. Si tratta di comprendere e di capire l’utente, quello che deve fare e come lo fa. La banalizzazione dell’usabilità porta a creare progetti non usabili.
- Gli uffici che si occupano della realizzazione di questi progetti non comunicano fra di loro: tra gli uffici comunicazione, gli sviluppatori e il servizio clienti spesso ci sono dei muri reali e a volte psicologici invalicabili.
- Progettazione e implementazione non sempre si amalgamano: la progettazione riguarda lo studio dei bisogni e come un prodotto deve essere comunicato, l’implementazione riguarda la parte tecnica e quindi sul come funziona. L’incomunicabilità tra queste due parti va a tutto svantaggio del risultato finale.
Per concludere, diciamo che è necessario mettere al centro una progettazione rivolta all’utente. Quello che diciamo la persona al centro. È necessario seguire metodi e acquisire competenze che aiutino i progettisti e gli sviluppatori a cambiare punto di vista.
In Italia, purtroppo, sembrerà strano ma non è facile.
Registrazione test usabilità su mobile
Ora suggeriamo alcune tecniche per fare recording su mobile di interazioni degli utenti con un prodotto digitale.
Se devi solo registrare
- Hotjar
- Fullstory
- Userzoom
- Zarget
- Mouseflow
Yandex registra le sessioni anche se non è molto preciso.
Per test da remoto o di persona moderati c’è Lookback ti permette di registrare le sessioni e attivando la videocamera frontale puoi registrare anche l’espressione degli utenti.
Testing da mobile
- Validately
- Lookback
- TestComplete Mobile
- 21 – Creazione e analisi di test AI per iOS e Android
- Apptim: testa completamente la tua app mobile in ogni build (Android e iOS)
- Test IO – Risolvere le tue esigenze di test mobile
- Kobiton (iOS e Android Device Cloud)
- Robotium (Android)
- epoche (Android e iOS)
- MonkeyTalk (Android e iOS)
- iOS UI Automation (iOS)
- UI Automator (Android)
- Driver iOS (iOS)
- Ranorex Studio
- KeepItFunctional (iOS)
- Selendroid (Selenium per Android)
- eggPlant (Android e iOS)
Altri strumenti da accoppiare a seconda la propria necessità
- Camtasia
- Smartlook
- userzoom (e tanto) per UX testing
- Screen mirroring, iMovie per registrare e/o Hangout per gli osservatori.
E se non hai il computer con te (perché magari devi fare i test presso la sede dei partecipanti, o all’aperto, e senza tempo di installare niente sui loro dispositivi), la cara vecchia telecamera esterna. Tablet o smartphone, anche due assieme (se hai un assistente): una sul display e una sul partecipante, e risparmi.