Se ti stai chiedendo come prepararsi alla maturità? Sei nel posto giusto. In questo periodo dell’anno, tra la fine di gennaio e febbraio, molti studenti iniziano a sentire sulle spalle il peso dell’ultimo quadrimestre. Sono state rese note le materie degli esami scritti, le quinte di ogni ordine e grado si avviano a chiudere i programmi per la conclusione dell’anno.

Chi ha avuto i primi brutti voti o ha comunque faticato nel primo quadrimestre proverà, forse, un senso di sconforto, temendo di non riuscire a recuperare in tempo. Eppure, è proprio ora che si può fare la differenza e costruire gradualmente un percorso solido verso gli esami finali.

Non esiste un momento perfetto per iniziare; è importante solo iniziare. Anche piccole azioni quotidiane, come dedicare mezz’ora (in più) a una materia ostica o riprendere appunti dei mesi precedenti, possono cambiare radicalmente il risultato finale.

Consiglio: crea un calendario di studio settimanale, stabilendo piccole sessioni di ripasso per ogni materia. Se hai accumulato lacune in una o più materie, dedica all’inizio più tempo a colmare quelle parti.

Cominciare gradualmente per evitare l’ansia

Prendersi del tempo in questi mesi significa darsi la possibilità di metabolizzare e interiorizzare concetti che, in caso contrario, si cercherebbe di imparare in fretta e furia nelle ultime settimane.

Lo studio non è una gara di velocità, ma un allenamento di costanza: quando ci dedichiamo con calma e regolarità ai vari argomenti, la nostra mente sedimenta le nuove conoscenze e si abitua a processare meglio le informazioni. Cosa che riduce anche la sensazione di ansia.

Un conto è sentirsi sotto pressione con tutto da ripassare in pochi giorni, un altro è pianificare il lavoro in modo da lasciarsi spazi liberi per rielaborare i concetti, fare esercizi di verifica e, soprattutto, riposare la mente.

Il ruolo delle lezioni private

Chi parte con un primo quadrimestre non brillante può trovare un aiuto concreto nella figura di un insegnante privato o di un tutor.

C’è chi teme di “perdere tempo” con le lezioni private, credendo che siano inutili o superflue. In realtà, quando si è in difficoltà con una materia, avere una persona al proprio fianco che spiega, risponde alle domande più specifiche e propone esercizi mirati, permette di lavorare su quegli aspetti che, a volte, a scuola non si ha il tempo di approfondire.

Non è un fallimento chiedere aiuto, anzi: significa prendersi cura del proprio percorso e trovare soluzioni per sentirsi più sicuri.

Anche iniziare con una sola ora alla settimana può rappresentare un buon punto di partenza per prendere confidenza con argomenti che sembrano ostici o noiosi, facendo crescere pian piano la sicurezza nelle proprie capacità. C’è chi riesce a utilizzare le lezioni private per impostare un metodo di studio più efficace, che poi applica in tutte le materie.

Un insegnante esterno, infatti, ha il vantaggio di poter seguire un ritmo costruito su misura, concentrandosi sul singolo studente e sulle sue esigenze, senza la pressione dei tempi di una classe intera.

Consiglio: se pensi che una materia rappresenti per te un ostacolo, valuta la possibilità di iniziare con lezioni private (anche online) già da ora, anche solo un’ora a settimana, ripeto, per prendere confidenza con il metodo di studio e consolidare gradualmente le conoscenze.

L’importanza delle materie umanistiche

È fondamentale, inoltre, non sottovalutare l’importanza delle materie umanistiche, sia per chi ha ottenuto voti bassi, sia per chi punta a migliorarli ulteriormente.

Letteratura, Storia, Filosofia e tutte le discipline affini, insegnano a ragionare in modo critico, a trovare nessi logici fra concetti diversi, ad allenare la memoria e, soprattutto, a esporre in modo chiaro e convincente le proprie idee.

Sapersi esprimere bene è una competenza che può trasformare l’esame in un dialogo sereno, dove dimostrare di aver capito davvero ciò che si è studiato, invece di limitarsi a ripetere formule imparate a memoria. E questa abilità espositiva non serve solo a scuola: sarà preziosa all’università, nei colloqui di lavoro e in mille altre situazioni della vita.

Per arrivare all’esame finale nel migliore dei modi, occorre poi coltivare un approccio mentale costruttivo.

Organizzazione e metodicità: i pilastri della preparazione

Spesso ci si concentra sulle ore di studio e sul numero di pagine da ripassare, ma si dimentica di quanto sia importante prendersi cura di se stessi.

Se lo stress raggiunge livelli troppo alti, può vanificare anche la preparazione più scrupolosa. Dare spazio a brevi pause, dedicarsi a un hobby, ascoltare musica, fare attività fisica o semplicemente una passeggiata all’aria aperta: sono strategie che sembrano banali, ma aiutano a ricaricare la mente e a tornare sui libri con più lucidità.

Anche dormire a sufficienza è fondamentale: le ore di sonno sono il momento in cui il cervello rielabora ciò che abbiamo imparato durante la giornata.

Coltivare la serenità e la fiducia

Quando ci si sente sopraffatti dall’idea di dover recuperare diversi voti bassi e si vede l’esame all’orizzonte, si rischia di perdere lucidità. Una buona soluzione è iniziare subito con piccoli passi e gratificarsi ogni volta che si completa un obiettivo, anche se piccolo: un capitolo ripassato, un esercizio risolto, un concetto finalmente compreso.

Questo favorisce l’autostima e contrasta il senso di inadeguatezza. Essere bene organizzati e costanti aiuta a vedere concretamente i risultati e a trovare la motivazione per proseguire.

L’ultimo quadrimestre, insomma, è il momento migliore per investire sulle proprie capacità, trasformare le insicurezze in punti di forza e arrivare preparati agli esami, qualunque essi siano.

Non è importante solo lo studio di per sé, ma il modo in cui si affronta, con la consapevolezza che la preparazione richiede tempo, pazienza e, a volte, il supporto di qualcuno che ci aiuti a fare chiarezza. Tenere a mente l’utilità delle materie umanistiche, prendersi cura del proprio benessere mentale e pianificare un percorso di studio graduale – magari con il supporto di un tutor – rappresentano scelte che possono cambiare radicalmente la qualità del proprio percorso scolastico e, di conseguenza, anche il futuro che ci si costruirà.

Come prepararsi alla maturità?

Prepararsi alla Maturità significa anzitutto organizzare lo studio nel modo più efficiente possibile, evitando improvvisazioni dell’ultimo minuto.

Nel mio metodo, la prima cosa che faccio è una mappatura degli argomenti fondamentali di ogni materia. In questo modo, abbiamo una visione chiara di ciò che serve, quali capitoli sono già ben assimilati e dove occorre recuperare.

La preparazione, però, non si ferma ai contenuti. Avere un buon metodo di studio significa riprendere gli appunti fatti durante l’anno (e, se necessario, riorganizzarli), schematizzare i concetti chiave per fissarli al meglio e ripetere a voce alta. Questo esercizio continuo migliora l’esposizione orale e aiuta a gestire meglio l’ansia in vista dell’orale.

Tutto questo percorso deve essere affiancato da momenti di confronto, per esempio, con me o con i compagni di classe, così da verificare la comprensione dei contenuti e scambiarsi dubbi e curiosità.

Quando iniziare a studiare per la Maturità?

La risposta più semplice sarebbe: prima possibile. Ma non significa certo cominciare nel panico. Ciò che raccomando è di sfruttare i mesi precedenti agli esami per costruire una base solida, rivedendo i principali argomenti man mano che si studiano a scuola, invece di aspettare che si accumulino troppi capitoli da recuperare all’ultimo.

Con le mie studentesse, per esempio, abbiamo iniziato un ripasso “soft” già a metà anno, concentrandoci di più sulle materie in cui si sentivno meno sicure.

Iniziare per tempo permette di affrontare eventuali lacune con calma, senza l’angoscia di dover recuperare tutto in un mese o poco più. Se però ti trovi già a ridosso dell’esame e non hai cominciato un percorso simile, non è tutto perduto: è possibile riorganizzare lo studio in modo intensivo, anche se ovviamente è meno rilassante.

Alla maturità chiedono solo il programma di quinta?

Spesso ci si chiede se l’esame riguarderà esclusivamente il programma dell’ultimo anno. Formalmente, la Maturità si focalizza sugli argomenti svolti in quinta, perché è sul quinto anno che si concentrano le prove scritte e l’orale. Tuttavia, in molte discipline – specialmente quelle più teoriche come Storia, Filosofia o Letteratura italiana – si fa continuo riferimento ad argomenti trattati anche negli anni precedenti.

La mia esperienza mi ha insegnato che possedere un quadro più ampio aiuta a dare risposte più complete e, soprattutto, più ragionate. Non serve imparare tutto a memoria dai primi anni, ma è bene ripassare i collegamenti e gli eventi storici fondamentali, così da integrare le risposte con riferimenti utili e dimostrare una preparazione più approfondita.

Studiare per la maturità in un giorno

Chiariamo subito che studiare tutto in un solo giorno non è tecnicamente possibile. A volte si cerca una “formuletta magica” per fare tutto in pochissimo tempo, ma nel mio metodo non esiste il concetto di “maratona estrema” che comprima in 24 ore la preparazione di mesi. Può capitare che, all’ultimo, ci sia un ripasso intensivo di un argomento, una sorta di “battuta finale”. Ma questo è diverso dal tentare di costruire la preparazione da zero all’ultimo momento.

Se ti trovi nella situazione di dover affrontare in un giorno un’intera materia, prova a concentrarti sugli snodi chiave e sui concetti più ripetuti nei compiti in classe o nelle verifiche: ti darà almeno una base minima per cavartela.

Tuttavia, è un approccio che sconsiglio, perché genera moltissima ansia e raramente porta a un apprendimento duraturo.

Non riesco a studiare per la maturità

Ci sono studenti che, pur volendo impegnarsi, vengono bloccati dall’ansia o dall’incapacità di organizzarsi. In questi casi, prima ancora di buttarsi sui libri, consiglio di fare un passo indietro e capire quali siano gli ostacoli reali.

È un problema di motivazione? Mancanza di metodo? Sovraccarico di stress?

Mi è capitato, ad esempio, di lavorare molto sul piano emotivo e sulla gestione dello stress: in generale creo un calendario personalizzato, in cui ogni giornata ha degli obiettivi chiari ma realistici, e concedo alcune pause per “staccare” la mente.

Con alcuni studenti, invece, lavoriamo anche su piccole tecniche di respirazione o mindfulness per controllare l’ansia prima di una sessione di studio. La chiave è individuare la radice del problema e risolverla, piuttosto che costringersi a passare ore sui libri senza un metodo.

Studiare per la maturità in una settimana

Così come già detto per lo studio di tutto il programma in un giorno, c’è chi prova a recuperare il tempo perso e decide di chiudersi in casa una settimana prima dell’esame per fare “full immersion”.

Sempre che si tratti di un ripasso forzato e non proprio uno studio da zero, la strategia migliore è stabilire un piano di studi estremamente schematico e focalizzato sugli argomenti che hanno più probabilità di uscire.

Non parlo di “scommesse” su questa o quella traccia, ma di concentrare le energie su ciò che è davvero essenziale e ricorrente, senza disperdersi in dettagli.

Inoltre, è fondamentale programmare qualche momento di pausa per far “decantare” le informazioni, altrimenti si corre il rischio di dimenticare tutto. Mentre ci si dedica a uno studio intensivo, consiglio di iniziare ogni giornata con un veloce ripasso di ciò che si è visto il giorno prima, così da rafforzare la memoria.

All’orale di maturità chiedono tutte le materie?

L’orale, da regolamento, è pensato come un colloquio interdisciplinare, quindi possono spuntare domande su più materie, in particolare quelle d’indirizzo e quelle su cui si focalizza il percorso che hai elaborato nell’anno. Ultimamente, l’impostazione dell’orale è cambiata più volte; a grandi linee, però, si tende a valutare la capacità dello studente di fare collegamenti e di esporre in modo chiaro quanto appreso.

Nel mio metodo, preparo i ragazzi facendoli parlare il più possibile: simuliamo spiegazioni orali, esposizioni a voce alta, conversazioni in cui si devono collegare Storia, Letteratura italiana, Filosofia o le materie tecnico scientifiche, a seconda del corso di studi. Questo abitua gli studenti a gestire l’ansia da colloquio e a costruire discorsi coerenti senza perdere il filo.

Come studiare tutto il programma per la maturità

“Studiare tutto il programma” può sembrare un’impresa titanica, ma la parola-chiave è “selezione”. Con i ragazzi, cerco di costruire uno schema in cui emerga quali capitoli sono veramente imprescindibili e quali, invece, possono essere tralasciati o semplificati. Spesso, gli argomenti più importanti corrispondono a quelli che i professori hanno sottolineato più volte durante l’anno, oppure a quegli snodi storici, artistici o scientifici che servono a collegare un tema a un altro.

Una volta selezionati i contenuti, consiglio di organizzarli in mappe concettuali o schemi riassuntivi. Questo aiuta la memoria visiva e rende più immediato ritrovare i collegamenti tra un autore e un periodo storico, tra un teorema e le sue applicazioni, tra una teoria filosofica e il contesto in cui è nata.

Se segui un percorso passo dopo passo, ripetendo a voce alta e facendo molta pratica, ti troverai ad assimilare meglio le nozioni e a sentirti più sicuro. E se incontri difficoltà, non esitare a chiedere aiuto: generalmente io lavoro individualmente, con lezioni uno a uno. L’obiettivo è quello di affrontare l’esame con consapevolezza, serenità e una preparazione calibrata sulle esigenze di ognuno.

Maturità come trampolino di lancio

La Maturità non è solo un esame: è anche una palestra che insegna a organizzare il lavoro, a gestire la tensione e a coltivare un senso di responsabilità verso il percorso di studio universitario.

Prepararsi al meglio non significa conoscere ogni singolo rigo di ogni singolo libro, ma piuttosto saper costruire una strategia efficace per imparare e ripassare ciò che conta davvero.

È con questo approccio che ho lavorato con i miei pochi studenti: un mix di pianificazione, selezione dei contenuti, ripasso costante e attenzione alla componente umana.

Con un po’ di pazienza, costanza e, se serve, l’aiuto di un tutor, ciascuno può affrontare la Maturità in modo sereno e raggiungere il proprio obiettivo.

Buon studio e in bocca al lupo!