Quali sono gli obiettivi di un progettista che si dovrebbero sempre tenere a mente? Forse basterebbe averne uno chiaro in testa e lavorare duramente per raggiungerlo? Magari, sarebbe bene far lavorare tutto il team su uno stesso obiettivo, condiviso? Qui di seguito raccolgo 5 obiettivi di un progettista, tratti da un articolo su medium. Forse è bene fissarli prima di tenere e se seguire il mio corso “Progettare Chatbot” che terrò il 9 novembre a Roma e il 3 dicembre a Milano.
Questi 5 obiettivi possono aiutare a trovare la giusta direzione per una progettazione centrata sulle persone.
Obiettivo 1 – Soddisfare i bisogni
Offrire agli utenti ciò di cui hanno bisogno dovrebbe essere il primo obiettivo di un progettista o di una buona progettazione.
Noi, che saremmo le persone, infatti, quando pensiamo di comprare un prodotto ci chiediamo sempre se quel prodotto è utile o no. Per esempio, io passo oltre nel guardare le televendite di gioielli e chincaglierie. Ma mi soffermo ad osservare la pubblicità del Paint Runner. So che è un pacco clamoroso, che è recensito male e che è sconsigliato. Ma siccome ho già imbiancato casa e devo imbiancare altre stanze osservo quanto sarebbe bello poterlo utilizzare. Perché? Perché soddisferebbe un mio bisogno.
Ovviamente questo è un mio bisogno. Ma non lo è per tanti altri che non si sognerebbero di imbiancare casa senza aver mai visto come si fa.
Obiettivo 2: “Non farmi pensare”
Le persone sono pigre, non vogliono pensare e non vogliono leggere. C’è un bellissimo articolo di Paola Avesani che si intitola proprio “Perché le persone non leggono?” Oppure uno dei cavalli di battaglia di Yvonne Bindi, autrice di Language Design, racconta che “Una certezza l’abbiamo: le persone non leggono”.
Paola giunge alla conclusione che come Designer
Non ci resta che rimboccarci le maniche e consapevoli di questi limiti “umani” utilizzare il design per aiutare le persone, attraverso inviti e vincoli verso l’unica azione corretta.
E quindi dobbiamo pensare a questa pigrizia non come un limite ma come “motore dello sviluppo tecnologico”.
Non accettare le persone sarebbe come voler realizzare prodotti per non-umani. D’altronde il libro di Steve Krug “Don’t make me think” ha come sottotitolo. Un approccio di buon senso all’usabilità web e mobile.
Obiettivo 3: “Mi piace davvero usarlo!”
Uno degli articoli di maggiore successo di questo blog è l’articolo “Il miglior sistemi audio per ascoltare musica non esiste”. E perché non esisterebbe? Perché il piacere di un sistema audio dipende dal nostro gusto sonoro, dalla cultura musicale e sonora che ci è stata trasmessa. Ma non solo. Dipende anche dal gusto del design di sistema. C’è a chi piace avere il diffusore in radica di noce, chi nero. C’è chi preferisce avere le casse da pavimento e chi invece su un piedistallo.
Amiamo un cantante, amiamo andare ad un concerto, perché ci trasmette emozioni che amiamo. Andiamo ad un concerto perché ci aspettiamo una certa esperienza.
Il design dell’esperienza ormai è qualcosa che coinvolge tutti i rami della nostra quotidianità. E chi progetta, siti web come eventi, dovrebbe tenerlo sempre a mente.
Quando si progetta un software per video player, quanti “secondi” deve durare lo “schermo nero” per attirare l’attenzione degli utenti, ma non farli mai sentire impazienti? Perché alcune piattaforme sociali consentono agli utenti di accedere a più funzioni solo dopo un certo periodo di tempo? Queste sono tutte domande che i progettisti dell’esperienza utente dovrebbero considerare.
Obiettivo 4: l’abitudine è una seconda natura
Per quanto tempo usiamo un prodotto o uno strumento? In fondo a nessuno piace buttare un qualcosa che abbiamo comprato senza usarlo.
Non dovrebbe sorprendere nessuno, infatti, se qualcuno scrive che
uno dei motivi per cui Facebook è diventata un’enorme piattaforma sociale con oltre 200 milioni di utenti è perché FB conosce i bisogni mentali e psicologici degli utenti.
Aiutare le persone a costruire una forte connessione con il mondo esterno, consentendo loro di seguire ed essere seguiti, questi sono i motivi per cui è nata una piattaforma sociale.
Un prodotto funzionale sarà senza dubbio favorito dalle persone. Ma un prodotto che forma una nuova abitudine ha un potenziale incommensurabile.
Luce elettrica, smartphone, social network, Whatsapp e altri… fanno parte di questi ultimi.
Obiettivo 5: Rendi gli utenti i tuoi promotori
Il prodotto è abbastanza buono da poterlo consigliare? Diventeresti testimonial di questo blog? Consigliereste la lettura di questo articolo ai vostri colleghi? E ai vostri amici?
Perché un obiettivo intrinseco a tutto quello che è stato detto e scritto fin qui, non è altro che quello di coinvolgere le persone. Io ci ho tentato mettendo in chiaro i valori dell’architettura dell’informazione, cercando di fare gruppo, di mettere in pista le idee per una comunità di pratica.
Sappiamo, per certo, che lettori e utenti sono i migliori portavoce dei nostri prodotti. E non importa che siano blogger famosi o attori famosi. Quelli che contano davvero sono le persone vere. Io, per esempio, ho due amici a cui mi rivolgo sempre per i miei acquisti e che mi hanno consigliato il mio attuale smartphone. Ma sono persone a cui si rivolgono tutti i loro amici. Sono insomma, degli influencer più o meno consapevoli. Sono costruttori di reti e condividono le loro conoscenze.
Ho tanto da imparare anche da loro!
In breve, conclude Trista Liu
mobilitare gli utenti e renderli promotori è anche un importante traguardo dell’esperienza utente che i buoni progettisti di UX dovrebbero impostare.
Dite che ci possiamo riuscire insieme? E quali sono, secondo te, gli obiettivi di un progettista? E quali gli obiettivi di progettazione (se di progettazione ti occupi)?