I dispositivi con assistenza vocale collegano le persone ai Brand, è quanto afferma in un articolo il Team di SoundHound e che personalmente condivido.
La conversazione, seppure minima e scarna, tra persone e aziende rende la relazione una qualcosa di intimo.
Assistenti vocali nel settore IoT
L’industria dell’Internet of Things (IoT) e della Smart Home ha registrato una crescita esponenziale negli ultimi anni con una spesa per Interne delle cose che si prevede raggiungerà $ 1,1 trilioni entro il 2023, secondo Statista. E attualmente, ci sono 4,2 miliardi di assistenti vocali in uso in tutto il mondo e si prevede che tale numero continuerà a crescere.
La necessità di un maggiore controllo sulle esperienze dei clienti, la proprietà di dati e il desiderio di monetizzare l’esperienza vocale hanno spinto le aziende a ripensare alle strategie degli assistenti vocali e a passare da esperienze vocali intermedie a voci personalizzate e personalizzate per tutti i loro dispositivi.
Nel frattempo, i consumatori richiedono sempre più interazioni “comode” ossia che gli permettano di avere le mani libere e che semplifichino la loro vita. Uno studio di Adobe ha rivelato che il 94% dei consumatori crede che la tecnologia vocale faccia più che risparmiare tempo: migliora la qualità della vita. Le aziende che sperano di soddisfare le esigenze dei consumatori, rimanere competitive e proteggere il proprio marchio stanno aggiungendo l’IA vocale alle loro roadmap di prodotto. Si stanno anche rendendo conto che l’adozione di una strategia di assistente vocale richiede un’attenta considerazione, la conoscenza del loro “perché” e la comprensione delle esigenze dei clienti.
L’aggiunta di un’interfaccia utente vocale a un prodotto o a un gruppo di prodotti non è possibile con una soluzione valida per tutti. Le strategie dell’assistente vocale sono uniche come i prodotti e i marchi che le adottano. Mentre molte delle decisioni su come e dove aggiungere la voce a un prodotto saranno uniche per il marchio, ci sono alcuni elementi chiave che determineranno il livello di funzionalità che fornirà il tuo assistente vocale.
Ecco perché è necessaria una progettazione dei chatbot e delle interfacce vocali.
5 elementi di Assistenza vocale per la domotica
Nei prossimi capitoli analizzeremo 5 elementi con cui l’assistenza vocale può essere integrata dalle aziende al prodotto e di come, dunque, entrerà nelle nostre case.
- Interconnessione.
- Connettività ad altri dispositivi.
- AI conversazionale per un’interfaccia utente vocale naturale.
- Domini di contenuti speciali.
- Identità di marca e assistente vocale disintermediato.
Interconnessione
Da questa settimana analizzeremo 5 elementi con cui l’assistenza vocale può essere integrata dalle aziende al prodotto e di come, dunque, l’assistenza vocale entrerà nelle nostre case.
Partendo dal fatto che gli assistenti vocali collegano le persone al Brand vediamo insieme alcuni elementi chiave che determineranno il livello di funzionalità che fornirà l’assistente vocale.
Oggi parliamo di Connettività integrata, cloud o ibrida.
Connettività integrata, cloud o ibrida.
In base al tuo prodotto (o servizio), al tuo cliente e al tuo “perché”, gli sviluppatori hanno una gamma di opzioni di connettività tra cui scegliere. Se stai cercando di aggiungere funzionalità e accessibilità al prodotto, una soluzione solo incorporata offrirà ai tuoi utenti un’interfaccia a mani libere e la capacità di eseguire funzioni specifiche, come fare il caffè, aprire le persiane e impostare la temperatura, senza bisogno di navigare tra manopole e pulsanti.
Connessione cloud
Quando l’obiettivo del prodotto è fornire accesso a informazioni e intrattenimento e le funzioni di comando o controllo non sono un requisito, la connettività solo cloud è la soluzione giusta. Gli smart speaker sono un buon esempio di dispositivi domotici solo cloud.
Quando l’accesso a entrambe le funzioni del prodotto e al cloud offrono le migliori esperienze utente, le soluzioni di connettività ibrida offrono una reattività migliore.
I vantaggi delle funzioni di comando e controllo e l’accesso al cloud, danno alle perosone la possibilità di controllare e inviare comandi al proprio assistente vocale che prepara il caffè o magari riordinare le proprie ricariche del caffè dallo stesso dispositivo.
Apple car e Auto Android
Esempi di dispositivi ibridi, in uso, sono le auto e i televisori abilitati ai comandi vocali. Con le auto abilitate alla voce, gli utenti possono controllare funzioni integrate specifiche come, per esempio, cambiare la temperatura del climatizzatore, aumentare il volume della musica o accendere i riscalda sedili. Grazie alla connettività cloud, si può accedere al navigatore, alla musica, si può ordinare un delivery food, si può controllare la propria casa intelligente, e dunque luci e termostati. Il tutto, a mani libere, mentre si guida e si tengono gli occhi fissi sulla strada.
Questi servizi in auto stanno diventando sempre più popolari come già è possibile vedere da alcune ricerche di Statista. Questa ricerca prevede che entro il 2023 il 70% dei veicoli sarà connesso a Internet, mentre Forbes riporta che, già adesso, 129,7 milioni di persone utilizzano la tecnologia con intelligenza artificiale vocale nelle loro auto.
Queste statistiche supportano l’ipotesi che i consumatori stiano preferendo esperienze di guida interattive, accessibili, in modo da rimanere connessi con il mondo.
Insomma, anche se qualcuno non vuole ancora crederci, le auto connesse del futuro saranno un anello della catena che legherà la casa all’auto al lavoro e ad altre opzioni.
Televisori a comando vocale
I televisori abilitati alla voce con funzionalità di connettività ibrida migliorano l’esperienza dell’utente fornendo interazioni intelligenti e intuitive. Tramite un telecomando o un’applicazione mobile abilitata alla voce, (una skill o un’action) gli utenti possono accedere rapidamente e comodamente alle loro piattaforme di streaming preferite, sempre tramite il cloud, e utilizzare le funzioni integrate per regolare volume, cambio canale e una serie di altri comandi.
Hub Entertainment Research ricorda che il 52% di tutti i televisori, oggi, sono televisori intelligenti, rispetto al 45% del 2020, dimostrando che i televisori più vecchi e non intelligenti vengono rapidamente sostituiti da nuovi televisori che si possono connettere ad Internet.
Assistenza vocale in hotel
Uno dei settori che già si affaccia al mondo della tecnologia e che potrebbe usufruire delle nuove opportunità offerte dalla domotica è il settore turistico alberghiero, ricettivo.
Oltre a fornire servizi di intrattenimento personalizzati, gli hotel possono sfruttare le TV abilitate alla voce per fungere da hub domotiche nelle stanze.
Le stanze possono fungere da controller principale di aria condizionata, tende, illuminazione e altre tecnologie domotiche. Gli ospiti dell’hotel possono anche effettuare ordini per il servizio in camera, fare richieste alle pulizie, prenotare il loro prossimo soggiorno e fare il check-out, tutto parlando all’assistente vocale.
Che si tratti di un hotel o di una casa, i televisori ad attivazione vocale migliorano l’esperienza delle persone e aprono le porte a nuove opportunità di commercio, tra cui il delivery food, la prenotazione di viaggi e altre possibilità di acquisto.
Connessione ad altri dispositivi
Se da un lato gli assistenti vocali collegano le persone al Brand, dall’altro lato la domanda delle persone per la connessione ad altri dispositivi domotici è in crescita.
Come riporta Statista, ad oggi, ci sono 258,54 milioni di dispositivi per la domotica in tutto il mondo.
Oggi parliamo di Connettività integrata, cloud o ibrida.
Un mercato in crescita
L’esperienza delle persone può essere ancora migliorata, certo, ma la connettività cloud che collega gli account della casa con altri dispositivi, come le automobili o app mobili è già avanzata.
Man mano che il mercato matura, i produttori connessi all’internet sono alla ricerca di soluzioni vocali disintermediate che consentano loro di creare esperienze vocali che accrescono l’esposizione del marchio e creano connessioni con i clienti che vengono fidelizzati.
Controllo del brand e della UX
Secondo un rapporto di Opus Research, l’88% delle aziende IoT e Smart Home intervistate ha riferito che
“Controllare l’identità del marchio e la UX”
è il più grande valore aziendale di un assistente vocale.
Man mano che gli assistenti vocali diventano onnipresenti, le persone comuni saranno in grado di controllare le luci, la temperatura, le serrature, le persiane, la musica e altri servizi domestici dalle loro auto o da altri dispositivi, come smartphone e smartwatch, così come si possono controllare le funzioni dell’auto da remoto tramite dispositivi di domotica domestica, e rimanere connesso ovunque e in qualsiasi momento.
Risparmio energetico
Si potrebbe avere qualche dubbio. Ma c’è chi afferma che la tecnologia della casa intelligente può anche aiutare a risparmiare energia nelle case e nelle aziende attraverso funzionalità in remoto e impostazioni specifiche sul risparmio energetico.
Secondo l’Energy Resource Center, i consumatori spendono 130 miliardi di dollari all’anno in energia sprecata.
Con i dispositivi domestici intelligenti, gli utenti possono spegnere da remoto i climatizzatori lasciati accidentalmente accesi, chiudere le tapparelle se la giornata diventa calda e definire le impostazioni per lampade e luci.
Ad ogni modo, molti dispositivi automatizzati ed elettrici, per poter funzionare, avranno sempre una connessione accesa. Quindi all’abbattimento di un costo, se ne aggiunge un altro.
Certo andare a fare i calcoli al centesimo sarà difficile. In un mondo del tutto connesso si guaderà più alle comodità che ai costi.
Sicurezza e praticità
Se dunque è sempre più vero che la connessione ad altri dispositivi avvicina persone è Brand, accanto alla comodità, garantita da un semplice comando vocale che aprirà le porte agli amici, preriscalderà forni mentre si è di ritorno a casa e aprirà le porte del garage mentre l’utente si avvicina in strada, si fanno avanti bisogni e necessità delle persone.
Sicurezza e praticità sono elementi sempre più richiesti dai consumatori e l’integrazione della tecnologia della casa intelligente con gli assistenti vocali all’interno e all’esterno della casa offrirà sempre più una migliore esperienza alle persone.
Interfaccia utente vocale naturale
L’interfaccia utente vocale (VUI) naturale rende possibile l’interazione umana con i computer. Utilizzando il riconoscimento vocale per comprendere i comandi vocali la macchina o il dispositivo rispondono alle domande riproducendo una risposta, il più naturale possibile.
Un dispositivo di comando vocale (VCD) è un dispositivo controllato con un’interfaccia utente vocale.
Interfaccia utente Naturale
La Natural user interface, NUI
è il termine utilizzato da designer e sviluppatori di interfacce per computer per fare riferimento ad una interfaccia utente che è completamente invisibile; oppure lo diventa con successive interazioni, con i suoi utenti. La parola “naturale” è usata perché la maggior parte dei computer usa dispositivi di controllo artificiale il cui funzionamento deve essere appreso.
Una NUI è rivolta ad un utente in grado di effettuare movimenti relativamente naturali, azioni e gesti che devono controllare l’applicazione del computer o manipolare contenuti sullo schermo. La principale caratteristica di una NUI è la mancanza di una tastiera fisica e/o mouse.gli assistenti vocali collegano le persone al Brand, dall’altro lato la domanda delle persone per la connessione ad altri dispositivi domotici è in crescita.
AI conversazionale per un’interfaccia utente vocale naturale
L’importanza di avere un’interfaccia utente vocale che imita il linguaggio umano e, dunque, comprenda richieste complesse, è la base su cui si costruisce una buona user experience.
Secondo l’Opus Research Survey, il 98% dei leader produttore dell’internet delle cose considera l’accuratezza e la velocità una delle metriche di successo fondamentali per l’intelligenza artificiale vocale.
I consumatori, infatti, stanno diventando sempre più esperti e richiedono interazioni sempre più naturali. Si va alla ricerca di dialoghi che non richiedano la memorizzazione di frasi preimpostate. Insomma le persone vanno messe sempre al centro ed evitare che al centro della conversazione ci sia l’assistente o il bot.
La tecnologia avanzata di intelligenza artificiale vocale che tiene traccia del parlato in tempo reale innalza il livello delle interfacce utente vocali (VUI). Dalle interazioni robotiche del passato si procede verso scambi conversazionali sempre più visini al parlato di un essere umano.
Prestazioni del suono
A seconda del caso d’uso, le tecnologie migliorano anche le prestazioni sonore. Come, ad esempio, la cancellazione dell’eco o la riduzione del rumore, il beamforming e l’ID dell’altoparlante assicurano che i produttori possano offrire la migliore esperienza vocale possibile.
E ancora, in auto, la capacità di filtrare il rumore di fondo nelle auto dove ci sono altri passeggeri e il suono della strada sono elementi fondamentali per un’esperienza vocale senza attriti per conducenti e passeggeri.
Assistenza vocale ovunque
Gli assistenti vocali nelle case, negli uffici e negli hotel devono creare un alto livello di fiducia con le persone. E inoltre devono essere in grado di comprendere accenti, discorsi poco precisi e più lingue straniere.
Per le persone, infatti, diventa molto frustrante non essere compresi dall’assistente vocale; o non essere in grado di accedere all’interfaccia vocale a causa di una barriera linguistica.
Le aziende che faranno uso di assistenza vocale, in conclusione, potranno aumentare la fedeltà dei clienti (e dunque il legame), le recensioni positive e le opportunità di guadagno.
A patto che seguendo alcuni passaggi.
- Progettazione di chatbot e interfacce vocali efficaci.
- Implementazione degli assistenti vocali basati su una tecnologia che fornisce risultati accurati di fronte a domande complesse.
- Eliminazione del rumore di fondo.
- Adeguamento alle diverse regole grammaticali, accenti e lingue straniere.
Contenuti speciali, la personalizzazione dei servizi
Un assistente vocale non è solo un concentrato di tecnologia e intelligenza artificiale, ma è anche un touch point che collega i servizi di una azienda (pubblica o privata) alle persone. E anche se non possediamo la tecnologia, abbiamo la possibilità di lavorare sui servizi.
La tecnologia è sempre più nascosta
Se siamo una azienda e vogliamo instaurare una relazione con i nostri clienti non è necessario avere padronanza di intelligenza artificiale.
La tecnologia è sempre più nascosta. I proprietari della tecnologia, Microsoft, Amazon, Google non vogliono e non possono trasferire la tecnologia. Chi potrebbe detenere ed equiparare il cloud di questi big? Chi ne avrebbe le risorse? Queste aziende proprietarie, da un lato hanno tutto l’interesse a rendere questa tecnologia fruibile. E dunque offrono i loro servizi online che permettono di creare delle routine standard. E dall’altro fanno accordi con sviluppatori ed aziende intermediarie ad alto contenuto innovativo, a cui concedono privilegi.
Queste aziende intermediarie hanno come scopo quello di creare chatbot e assistenti vocali, in teoria lavorando sulla personalizzazione del servizio.
Dal mio punto di vista, o almeno per quanto vedo dalla mia bolla informativa, queste aziende intermediarie, sono troppo schiacciate sulla tecnologia. Per cui preso per buono un determinato gruppo di impostazioni “generiche”, offrono ai fornitori di servizi il riempimento di determinati form.
Quindi il servizio, per forza di cose, si adatta al progetto del chatbot già pronto.
Infatti, che io sappia, nessuno offre un percorso di progettazione, ma tutti offrono il loro servizio standard generico, bello e pronto.
Quello che penso io, ma sono di parte, è che chi fornisce un servizio possa e debba progettare internamente il proprio chatbot con le persone al centro. E una volta definito il progetto del chatbot o dell’interfaccia vocale, chiedere agli sviluppatori di definire la personalizzazione, in base al progetto creato sul servizio.
Nel regno dell’internet delle cose
Finché un dispositivo è connesso a Internet, vive nel regno dell’Internet dell cose.
Il numero di dispositivi, nel mondo, sta crescendo in modo esponenziale e Business Insider prevede che ci saranno più di 41 miliardi di dispositivi IoT entro il 2027, rispetto a circa 8 miliardi nel 2019.
Uno studio di Sequans ha rivelato che i dispositivi domotici abilitati alla voce si trovano in edifici ad alto contenuto domotico, nelle smart city, nel mondo della Sanità, dei servizi pubblici, ma anche nella vendita al dettaglio, industria, produzione e veicoli. La chiave per creare assistenti vocali di successo in ogni settore è la personalizzazione e l’unicità dello scopo utilizzando domini di contenuti speciali per affrontare casi d’uso specifici e fornire l’interazione vocale più intelligente possibile.
Comprendere la richiesta dell’utente
Ad esempio, quando si chiede alla tecnologia di una casa domotica la temperatura, un utente si aspetterebbe che l’assistente vocale distingua tra la temperatura esterna attuale e la temperatura di un forno.
I domini di contenuti speciali aiutano l’assistente vocale a comprendere la richiesta dell’utente nel contesto dello scopo del dispositivo. Poiché i clienti richiedono sempre più interfacce utente vocali migliori, le aziende possono smettere di progettare i propri assistenti vocali come se fossero altoparlanti intelligenti e iniziare a concentrarsi su esperienze vocali progettate con conoscenze specializzate per scopi specifici.
Identità di marca
Con l’identità di marca concludiamo il percorso di queste settimane per raccontare come gli assistenti vocali collegano le persone al Brand.
Lo abbiamo fatto evidenziando 5 elementi con cui l’assistenza vocale può essere integrata dalle aziende al prodotto; e di come, dunque, entrerà o sta entrando nelle nostre case.
Archi di relazione
Ne scrivevo già agli albori di questo blog, nel novembre del 2015, parlando proprio di logo sonoro.
Con il logo sonoro o sound branding, insomma, si crea un arco di relazione sonora/musicale tra cliente e brand. Questo arco musicale resta con noi per anni e ci avvicina e ci lega al brand. E ci lega molto più intimamente di una immagine o un logotipo, immagine che vediamo/non vediamo, anche per quel principio del minimo sforzo spiegato da Luca Rosati, e che scartiamo facilmente; più facilmente di quanto non possiamo scartare un pensiero.
Infatti, la musichetta del nostro smartphone ce l’abbiamo in testa e magari si ripete anche in questo momento in cui sto scrivendo e voi state leggendo. E non ho neppure bisogno di nominare nessun brand, né di impugnare alcuno strumento per ricordarvelo.
Strategie di branding sonoro
Incorporando assistenti vocali personalizzati nei dispositivi domotici, le aziende possono includere la loro esperienza vocali in strategie di branding sonoro esistenti o in evoluzione con funzionalità come le parole di attivazione del marchio.
Il tono di voce, la voce stessa e altri elementi audio di un assistente vocale personalizzato aiutano a comunicare elementi chiave del marchio e ad aumentare la fedeltà e l’affinità al marchio.
Una parola personalizzata è la chiave per creare una connessione immediata dall’utente al marchio. Dicendo “Ehi Pandora” o “OK Hyundai” gli utenti interagiscono direttamente con il marchio e creano ricordi duraturi del prodotto e del servizio.
In effetti, il 95% dei leader IoT nell’Opus Research Survey ritiene che una parola di accensione personalizzata sia importante o molto importante.
Implementando un assistente vocale con una personalità ben distinta, una parola personalizzata e combinando l’intelligenza artificiale vocale con effetti sonori, jingle e altri elementi del marchio sonoro, le aziende possono
- rafforzare i valori e la fiducia verso il proprio marchio
- migliorare la funzionalità dei dispositivi domotici
- offrire esperienze cliente migliori
- controllare l’identità del marchio e le relazioni con i clienti.
Dunque è il momento per le aziende di valutare i vantaggi dell’Intelligenza artificiale, pensare se possono avere una strategia vocale e iniziare ad investire in innovazioni che le manterranno competitive in un mercato in rapida evoluzione.
Tendenze verso soluzioni di IA vocale
Recentemente, Opus Research ha pubblicato una ricerca basato su un sondaggio di 320 leader aziendali in 8 settori diversi per testare a che punto è l’implementazione dell’assistenza vocale e quali sono le tendenze verso le soluzioni vocali personalizzate dove emerge “Il valore aziendale degli assistenti vocali personalizzati”.
Progettare chatbot e interfacce vocali
Personalmente sono convito che in questo momento, nonostante tutti i limiti dell’intelligenza artificiale e dell’user experience dei chatbot sia necessario comprendere e acquisire gli strumenti e le competenze necessarie per creare assistenti vocali personalizzati e avere una voce coerente del marchio.
Per questo propongo un corso sulla progettazione di chatbot e di interfacce vocali. Non consiglio o propongo strumenti, non ho nulla da vendere, ma propongo un percorso per arrivare a capire se davvero ti serve un chatbot e se poi ti serve davvero, insegno il metodo come arrivare allo sviluppo.
Prima di tutto è necessario dare vita ad un progetto e strategia vocale. Successivamente arriva lo strumento e lo sviluppo.